È passato un solo mese dall'ultima presentazione e Rockstar Games deve averlo passato cercando un buon motivo per tenerci lontani dalla sua ultima creazione. Non avendolo trovato, la software house statunitense si è sentita in dovere di invitarci nuovamente presso i suoi studi londinesi per passare qualche ora supplementare a Liberty City, questa volta da protagonisti. Game pad alla mano, e senza alcuna mediazione da parte dei simpatici Rockstar guys, abbiamo finalmente affrontato a viso aperto uno dei titoli più attesi dell'anno, giocando parte della trama principale ed esplorando in completa autonomia la città di Liberty.
Prima di cominciare il racconto dei centoventi minuti più esaltanti degli ultimi mesi, però, concedeteci una piccola divagazione sul titolo che Rockstar ha scelto per la sua ultima creazione. Dobbiamo infatti risalire il fiume del tempo di ben sette anni prima di incontrare il precedente capitolo “numerato” della serie, un gioco fantastico che risponde al nome di “Grand Theft Auto III”. Rockstar introduceva in quell'occasione caratteristiche inedite come la terza dimensione, e tracciava le nuove linee guida di un genere difficile da interpretare come quello dei sand box games. È quindi da sottolineare la scelta della software house statunitense di eleggere questo capitolo come l'ideale successore di un titolo entrato nell'immaginario collettivo, scelta per altro sintomatica dei propositi di innovazione con cui Rockstar si è avvicinata allo sviluppo di “Grand Theft Auto IV”.
Detto questo possiamo finalmente dedicarci al gioco, che abbiamo deciso di descrivere analizzando una delle missioni che, a nostro parere, meglio hanno interpretato lo spirito che animerà la serie nel prossimo futuro. Dopo un breve tutorial, che ci ha addomesticato ai controlli ed al nuovo sistema di coperture, abbiamo infatti affrontato un incarico completo di tutto: una breve sezione a piattaforme, una sanguinosa sparatoria ed un lungo inseguimento a bordo di un camioncino. L'obbiettivo era quello di impossessarsi di un carico di medicinali destinato alle facoltose famiglie che abitano i quartieri bene di Liberty City. Raggiunto il porto, luogo dove il furgone era custodito, ci siamo quindi arrampicati sul tetto di un capannone, sfruttando la prestanza fisica del nostro alter ego ed eseguendo un paio di salti degni del miglior Mario.
Il vantaggio derivante dalla posizione sopraelevata ci ha permesso di eliminare alcune guardie isolate grazie al mirino telescopico del fucile da cecchino, offrendoci nel contempo la possibilità di valutare indisturbati la situazione al suolo. Decisa la strategia ci siamo letteralmente buttati al centro dell'azione, saltando giù dal tetto dell'edificio e cercando riparo dietro alcuni container. Questa fase ha evidenziato l'estrema semplicità con cui il sistema di coperture, ormai sdoganato da titoli molto popolari come “Gears of War”, gestirà i nostri movimenti. La semplice pressione del tasto “A” ci permetterà di trasformare i numerosi oggetti che compongono lo scenario in zone sicure, da sfruttare per trovare riparo dai ben indirizzati proiettili nemici.
Proprio questo sistema ci ha permesso di notare l'ottima implementazione degli effetti audio più avanzati, che simuleranno con precisione il sibilare delle pallottole sopra la nostra testa ed addirittura il differente rimbombo causato dai proiettili che colpiscono un container vuoto piuttosto che uno pieno. La pressione del grilletto sinistro ci permetterà di sporgere la testa dai ripari, per mirare con maggior accuratezza i nostri antagonisti, che colpiremo aprendo il fuoco con il grilletto di destra. Il sistema di puntamento implementato in “Grand Tefth Auto IV” prevederà due differenti modalità, quella manuale, da sfruttare per una soluzione rapida e precisa delle situazioni meno complicate, ed una assistita, che dirigerà automaticamente i nostri colpi verso il torace del nemico più vicino.
Propria questa seconda soluzione ha introdotto negli scontri a fuoco una piacevole componente tattica. Sarà infatti possibile influenzare la traiettoria dei proiettili, dirigendoli verso alcuni punti sensibili della sagoma dei nemici tramite piccoli movimenti dell'analogico destro, movimenti che ci permetteranno di realizzare brevi sventagliate in grado di freddare i malcapitati bot con un colpo alla testa, oppure di renderli inoffensivi compromettendone i movimenti. Durante la prova ci è capitato, ad esempio, di dover stanare alcuni avversari nascosti dietro la motrice di un camion. Grazie alla gestione automatica della mira, siamo riusciti ad eliminarli senza uscire dal nostro rifugio, mirando semplicemente ai piedi ed aspettando che cadessero a terra per finirli. Un'altra opzione è costituita dal cosiddetto blind fire che ci permetterà di esplodere numerosi colpi, ma poco precisi, senza lasciare la sicurezza dei nostri nascondigli.
Il sistema fisico implementato nel gioco ha permesso di realizzare coperture deformabili e distruttibili nel pieno rispetto delle caratteristiche dei materiali che le compongono. Dobbiamo però sottolineare come questa novità, che ha reso sicuramente più avvincenti le sparatorie più affollate, interessi solamente alcuni oggetti predefiniti, lasciando immuni da qualsiasi legge fisica elementi molto comuni come mobili, televisori e semplici lattine. Risolta l'intricata situazione con le nostre sputa fuoco, ci siamo quindi impadroniti del furgone, che siamo riusciti a condurre indisturbati solamente fino all'uscita della stazione portuale. Qui siamo stati intercettati da alcuni veicoli carichi di nemici, che ci hanno “scortato” fino a destinazione. Tenere premuto il tasto “RB” ci permetterà di usare le armi automatiche durante le sezioni di guida.
Infranto il finestrino, potremo infatti sporgere la mano armata per colpire inseguitori ed inseguiti. In questi frangenti tornerà più che mai utile il sistema di mira assistita, che ci permetterà di forare le gomme delle auto inseguite e ferire (scusate il gioco di parole) il conducente di quelle inseguitrici. Scorrendo le armi disponibili con il tasto “Y” sarà inoltre possibile lasciar cadere dal finestrino alcune granate, che potrebbero risolvere con un bel botto gli inseguimenti più affollati. Una corsa a fole velocità per le vie della di Liberty non passa certo inosservata, ecco quindi che al nostro coinvoglio si sono unite alcune volanti delle forze dell'ordine. Abbandonata la classificazione a stelle, la sensibilità dei poliziotti alla nostra presenza sarà indicata sulla mappa da un cerchio lampeggiante.
Per sfuggire all'arresto dovremo quindi seminare le volanti ed uscire dall'area segnalata, sperando che nessun'altra pattuglia ci avvisti nuovamente, eventualità che riposizionerà il centro del cerchio sopra il nostro veicolo. Completato faticosamente l'incarico, ci siamo quindi dedicati alla libera esplorazione di Liberty City (scusate il secondo gioco di parole), una città ricca di possibilità per dei disperati come noi. Il telefonino cellulare sarà il centro della nostra attività poiché ci permetterà di chiamare i nostri contatti per organizzare una serata al nigth, rispondere alle telefonate di amici in cerca di aiuto ed, eventualmente, contattare le forze dell'ordine perché ci aiutino a sbrigare gli incarichi più noiosi.
Come ogni gioiellino della tecnologia che si rispetti, anche il cellulare implementato in “Grand Theft Auto IV” sarà provvisto di accessori come la radio o la macchina fotografica, ma non è ancora chiaro se i nostri scatti saranno condivisibili con quelli di altri giocatori in rete. Anche le tracce che comporrano la colonna sonora non sono ancora state ufficializzate, ma possiamo anticipare che soddisferanno anche gli ascoltatori più esigenti. Restando in tema di diavolerie elettroniche, ogni automobile sarà dotata di un sistema GPS, che ci aiuterà nel corso delle missioni e che potremo gestire liberamente per raggiungere i punti sensibili della mappa. Le decine di veicoli implementati proporranno diverse varianti del sistema di navigazione, partendo dalle soluzioni più economiche, sino ad arrivare a sistemi integrati completi di indicazioni visive e vocali; un'altra chicca al servizio del coinvolgimento.
Dobbiamo dire che la build da noi provata presentava un sistema di controllo non esente da difetti, soprattuto quando doveva gestire i veicoli più veloci. Il modello di guida spiccatamente arcade che ha contraddistinto i vari “Grand Theft Auto” ha infatti dovuto fare i conti con l'inedito sistema fisico introdotto in questo quarto capitolo, che può contare su auto sicuramente più belle da guidare, ma decisamente suscettibili alle sollecitazioni esterne. La sensibilità dello sterzo, ad esempio, ci ha obbligato in più di un occasione a controllare violenti effetti pendolo, inspiegabilmente generati dal programma in pieno rettilineo.
Purtroppo, se si eccettua una casa necessaria per il corretto svolgimento di una missione, ed un piccolo fast food del centro, non siamo ancora riusciti a visitare i tanto attesi edifici esplorabili; così come non sappiamo ancora nulla della modalità multiplayer, se non che sarà sempre disponibile accedendo al menù del cellulare. Non ci resta quindi che aspettare il mese prossimo, quando calpesteremo per la terza volta lo zerbino di Rockstar per scoprire la tanto attesa modalità coperativa di “Grand Theft Auto IV”!